Che cos’è la Scoliosi? Ne parliamo con il Dott. Enrico Gallazzi, consulente presso il Poliambulatorio Fisio1 e Dirigente Medico presso l’UOC Scoliosi e Patologia Vertebrale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano, che si dedica quotidianamente al trattamento di questa patologia. Il Centro Scoliosi del G. Pini di Milano è da quasi 50 anni punto di riferimento nazionale per il trattamento delle Scoliosi, ed è identificato come Centro di Eccellenza dalla Società Italiana di Chirurgia Vertebrale.

La Scoliosi è la più comune tra le deformità della colonna vertebrale. La colonna vertebrale normale non dovrebbe presentare curve sul piano frontale, ovvero quando vista ‘di fronte’ in una radiografia. Quando su questo piano si riscontrano delle curvature si parla di Scoliosi. Queste curve anomale possono avere varie morfologie, presentandosi a forma di “S” o di “C”, e sono associate ad una rotazione della colonna vertebrale su se stessa, in modo simile a quanto accade quando si strizza uno straccio. Sebbene la scoliosi sia spesso considerata una deformità conseguente ad errati comportamenti posturali, in realtà essa è una vera e propria patologia dello sviluppo osseo vertebrale.

Le Scoliosi riscontrate in pazienti che non hanno ancora completato la maturazione scheletrica sono in generale definite Scoliosi dell’Età Evolutiva, per distinguerle da quelle che si riscontrano in età adulta. Non tutte le Scoliosi dell’Età Evolutiva sono uguali; all’interno di questo grande gruppo si possono riconoscere infatti curve che hanno cause differenti, quali:

  • Scoliosi Congenite, causate da difetti vertebrali risalenti ad alterazioni dello sviluppo fetale.
  • Scoliosi Neuromuscolari, presenti in pazienti affetti, ad esempio, da paralisi cerebrale (spastica) o da distrofie muscolari.
  • Scoliosi Secondarie, che sono conseguenza di malattie specifiche, quali sindromi o lesioni tumorali
  • Scoliosi Idiopatica, forma più comune di scoliosi (85% di tutte le scoliosi), per la quale non è stata individuata una causa certa;

Le Scoliosi Idiopatiche vengono a loro volta definite infantili se compaiono prima dei 3 anni di età, giovanili se compaiono tra i 3 e i 10 anni di età e adolescenziali se compaiono tra i 10 e i 18 anni di età; queste ultime sono senza dubbio le forme di riscontro più comune.

Le forme idiopatiche di scoliosi presentano in molti casi una tendenza alla progressione. Questa tendenza è tanto maggiore quanto maggiore è l’ampiezza della curva e minore è l’età del paziente. Nonostante ciò, la maggior parte delle curve che si riscontrano nella pratica clinica non sono gravi e richiedono solo che i pazienti siano monitorati dai medici. D’altra parte, curvature di alto grado possono portare ad una progressiva compromissione della funzionalità polmonare e cardiaca, oltre che sull’autostima e sull’immagine di sé del paziente. Inoltre, se queste curve presentano una ampiezza rilevante, rischiano di progredire durante l’età adulta, comportando un aumentato rischio di lombalgie e radicolopatie rispetto ai soggetti non scoliotici. 

I segni e sintomi di più comune riscontro nei soggetti con Scoliosi sono le irregolarità di spalle, costole, fianchi o bacino. Il mal di schiena è frequente nei soggetti con Scoliosi Idiopatica, potendo essere presente fino nel 20% dei casi. La diagnosi di Scoliosi viene sospettata con l’esame obiettivo, in cui si valuta la possibile presenza di dismorfismi della colonna vertebrale attraverso il test di Adams o test della flessione anteriore; la conferma diagnostica si ottiene mediante Rx della colonna vertebrale; in alcuni casi può essere richiesta anche la Risonanza Magnetica Nucleare. Le curve scoliotiche vengono generalmente misurate per la loro ampiezza sul piano frontale.

L’indice più utilizzato è l’angolo di Cobb, ottenuto dall’incrocio delle linee parallele passanti per le vertebre più inclinate della curva. Questo indice è usato per decidere il trattamento più adeguato. Per le curve con angolo di Cobb >25° infatti può essere indicato il trattamento con corsetto, da portare durante la giornata per un numero di ore variabile (da 12 a 22) a seconda del tipo e dell’entità della curva. Nelle curve più gravi invece, con angolo di Cobb > di 45-50°, può essere indicato l’intervento chirurgico correttivo.

La fisioterapia svolge un ruolo essenziale nel trattamento delle Scoliosi. Infatti, sin dalle forme più lievi, la ginnastica correttiva è fondamentale per la buona riuscita dei trattamenti conservativi. Nelle forme lievi che non richiedono l’uso del corsetto la ginnastica correttiva consente di migliorare l’aspetto estetico della schiena e ottenere una postura migliore. Nei casi più severi, che richiedono l’uso di corsetti, l’approccio combinato con fisioterapia migliora l’efficacia del trattamento ortopedico e consente di mantenere il buon funzionamento dei muscoli paravertebrali, che rischierebbero di indebolirsi. Infine, anche nei rari casi in cui è necessario un intervento chirurgico, è fondamentale un percorso fisioterapico sia preoperatorio, volto al migliorare lo stato muscolare prima dell’intervento, che nel postoperatorio per il rapido recupero dell’autonomia.